SUONA LA TROMBA
“Suona la tromba, ondeggiano le insegne gialle e nere…” Questi sono i primi versi (da non confondersi con “suoni la tromba e intrepido” dai Puritani di Bellini) dell’Inno Popolare musicato da Verdi su testo di Goffredo Mameli.
Nel 1848 Mazzini si era rivolto al poeta genovese per avere il testo di un Inno che potesse diventare la “Marsigliese italiana”; ottenutolo inviò il materiale a Verdi che, da Parigi, lo musicò, portando lievi modifiche al testo originario e cercando di essere “il più popolare e facile possibile”. Nacque così questo lavoro, scritto in origine per Coro virile e pianoforte che, nonostante il sicuro valore musicale, non realizzò le aspettative mazziniane (che sono state invece realizzate dal “Canto degli italiani” musicato da Novaro) e fu gradualmente dimenticato, rimanendo in repertorio solo a qualche Fanfara militare; esso è stato recuperato con più degna attenzione solo negli anni più recenti, in seguito alla recente ventata di studi sulla musica dell’epoca, soprattutto ad opera della Banda dell’Esercito Italiano.
Al suo recupero ha contribuito basilarmente la pregevole trascrizione di Antonella Bona, realizzata in versione strumentale, alla quale può comunque essere aggiunto il Coro. Sarà curioso notare che questa pagina di Mameli fu musicata (sempre per Coro virile e pianoforte)anche da altri musicisti, tra cui Michele Novaro.