IL PRINCIE DEL CLARINETTO – ERNESTO CAVALLINI
Negli ultimi anni di studi dedicati alla storia del clarinetto in Italia spesso mi sono imbattuto nella figura di Ernesto Cavallini – credo l’unico e vero virtuoso del clarinetto che l’Italia abbia mai avuto e in più occasioni ho avuto modo di constatare che le notizie oggi a noi note fossero molto lacunose e, 1n alcuni casi, completamente errate. Di qui l’idea di mettere insieme le notizie in mio possesso su questo musicista e di ampliarle con una apposita e mirata ricerca. Ricerca che si è rilevata, per una serie di problematiche, irta di difficoltà. Nell’800 furono attiri ben tre clarinettisti con questo cognome: il nostro Ernesto, il fratello Pompeo e il toscano Vittorio. Fino ad oggi, tutto quello che hanno prodotto Pompeo e Vittorio, erroneamente, è stato attribuito a Ernesto. Non sempre le fonti dell’epoca, inoltre, riportano notizie esatte, che spesso sono risultate addirittura fuorvianti. Dalla ricerca da me condotta, pertanto, viene fuori 110a figura ben diversa da quella tramandataci. Il Cavallini non fu soltanto il virtuoso del clarinetto e autore dei celebri 30 Capricci e di alcune fantasie operistiche, ma una personalità ben più complessa: un artista completo e a 360 gradi. Il Cavallini, infatti, fu un eccellente orchestrale, 110 grande virtuoso e uno stimato didatta didatta (soprattutto in Russia), un occasionale direttore d’orchestra, un impresario e un apprezzato compositore nell’epoca in cui visse.
Adriano Amore