E LUCEVAN LE STELLE
Nel terzo atto dell’Opera Tosca aspettando la sua esecuzione a Castel Sant’Angelo, il pittore Mario Cavaradossi rievoca i bei momenti passati con la sua appassionata e dolce amante. La Romanza, è aperta da un nostalgico assolo di clarinetto, la cui melodia è ripresa dal tenore, in modo pressoché letterale, a partire dal famosissimo verso «Oh! dolci baci, o languide carezze». La melodia, già udita nell’ultima parte dell’introduzione al terzo atto, torna in forma di breve perorazione orchestrale anche nelle battute finali dell’opera, nel momento in cui Tosca si getta di sotto dalle mura del Castello.
Il tenore può essere sostituito dall’eufonio.