DANZA RITUALE DEL FUOCO
La Danza rituale del fuoco è il brano più noto del grande balletto “L’amore stregone” composto dal musicista spagnolo Manuel De Falla per la ballerina gitana Pastora Imperio e messo in scena per la prima volta nel 1915.
“L’azione si svolge in un villaggio dell’Andalusia.
La bella gitana Candelas è stata, a suo tempo, innamorata di un giovane che, anche dopo essere stato ucciso in un duello, continua a tormentarla apparendole come spettro, e le impedisce in tutti i modi di accettare la corte del giovane Carmelo. Ogni volta che i due s’incontrano lo spettro appare per separarla dal fidanzato (come sottolinea la Danza del terrore, in cui gli amori defunti danzano intorno a Candelas). Tre gitane, per sconfiggere il maleficio, disegnano tre cerchi magici intorno alla giovane e, dopo la mezzanotte, invocano il potere purificatore delle fiamme della Danza del fuoco. Ma i sortilegi non hanno effetto e bisogna ricorrere ad altro per sconfiggere lo spettro. Allora Candelas convince la sua amica Lucia ad accettare la corte dello spettro, così Candelas e Carmelo possono scambiarsi il primo bacio d’amore, sprigionando quella forza della vita che mette definitivamente in fuga lo spettro.”
Nella Danza rituale del fuoco, Manuel De Falla diventa il cantore della Spagna, laddove la cultura europea si fonde con le influenze moresche: egli celebra il fuoco come simbolo della supremazia della luce sulle tenebre, e lo fa con musiche inquietanti, insinuanti, sensuali e a volte esplosive, cariche di passione e di magia, dove si sente tutto il profumo dell’Andalusia.
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