IMPROVVISO
Cesare Dominiceti, le cui composizioni operistiche sono state appoggiate (e dimenticate) dalla storia sugli scaffali assieme a quello dei tanti che nell’Ottocento in Italia riempiano i teatri ma furono sorpassati dalla fama dell’astro verdiano, era nato a Desenzano nel 1821, si dedicò ai generi del dramma in musica e dell’opera buffa con discreto successo tra il 1841 e il 1881 (anno della morte avvenuta a Sesto San Giovanni), lavorando anche con librettisti di fama quali Arrigo Boito (poeta per gli ultimi capolavori verdiani) e Angelo Zanardini (traduttore in italiano dei libretti delle opere wagneriane). La sua produzione comprende anche numerose romanze da camera, preparate quasi tutte durante il suo soggiorno a Riva del Garda tra il 1850 e il 1854, dove la sua capacità di melodista non doveva tenere conto dei gusti del pubblico dei teatri ma quello del consumo privato. Romanze dalla scrittura dolcissima e comunque prevalentemente diatonica, e il cui stile si ritrova anche nei numerosi ‘pezzi d’occasione’, come l’Improvviso proposto qui, che è l’unico brano finora recuperato per il clarinetto a doppia tonalità ideato da Orsi e “premiato con medaglie d’oro all’esposizione industriale e musicale di Milano nel 1881”, al quale, come recita il frontespizio, la semplice pagina è dedicata.