LA PORTA DEI DIOSCURI
“La Porta dei Dioscuri”, brano composto da Massimo Sanfilippo, evoca la grandezza mitologica e storica di uno dei luoghi più suggestivi della sua città, Torino, il varco che si apre sulla cancellata monumentale antistante il Palazzo Reale, sormontato ai suoi lati dalle statue equestri dei gemelli divini, Castore e Polluce (i Dioscuri, figli di Zeus), un luogo al quale le leggende locali attribuiscono un alone di magia. Nella mitologia romana, i Dioscuri erano venerati come protettori dei cavalieri e simboli di coraggio e fratellanza. Secondo la leggenda, apparvero miracolosamente per assistere l’esercito romano in una battaglia cruciale, e successivamente furono onorati con un tempio nel luogo più sacro di Roma.
Il brano si apre con una maestosa introduzione, rappresentativa dell’imponente architettura della Porta dei Dioscuri. Le dinamiche fluttuanti e i temi musicali intrecciati riflettono il legame indissolubile tra i due fratelli, mentre l’uso di ottoni e percussioni invoca la loro presenza divina e protettiva.
