QUATTRO STUDII PINDARICI
per chitarra
I quattro studi pindarici di Tommaso Ziliani dai titoli: Ricercare e Piccolo studio amoroso per chitarra sola, Scherzo per due chitarre e Fête per soprano e chitarra, appartengono decisamente al genere diatonico. Per ogni brano viene utilizzato uno dei quattro modi classici: Dorico, Frigio, Lidio e Misolidio.
La scrittura, specialmente nei primi due brani, è assai complessa e carica di polifonia di stile vagamente ravelliano, per l’uso delle settime e delle none, trattate in forma assai libera nel primo brano e con l’inserimento anche di ritmi di danza nel secondo.
Lo “Scherzo” per due chitarre è caratterizzato da un elegante giuoco che si articola sul pedale di Fa, in particolare nelle prime due sezioni, mentre nella successiva sezione divisa in due parti, dopo un breve tema cantabile alternato fra le due chitarre, si ritorna all’incombente pedale di Fa.
Nel finale vengono recuperati elementi delle prime due sezioni, che sfociano in una ossessionante coda prevalentemente ritmica sul pedale citato.
In “Fête” per soprano e chitarra viene utilizzato un testo tratto dalla raccolta di poesie “Spectacle” di Jacques Prévert. E’ “quasi una ninna nanna”, come ama definirla l’autore, non tanto per l’andamento ritmico, ma per il clima di pace e di dolce espressività creato dal dialogo fra la voce e la chitarra, salvo una breve impennata caratterizzata dalla cadenza centrale, affidata in particolare alla voce. La chiusa è una breve ripresa della parte iniziale con un rivestimento accordale sotto il tema principale.
In tutti questi quattro brani appare una accentuata adozione della dissonanza che, senza portare il linguaggio fuori dai confini tonali, giunge nondimeno a deformare con asciutta determinazione la tradizionale configurazione armonica, attraverso continue sovrapposizioni ed è proprio in questo giuoco che si evidenzia la notevole perizia compositiva di Tommaso Ziliani, musicista serio e preparato.
