SONATINA SERENA
Solo dopo aver scritto l’ultima nota di questa Sonatina Serena mi sono reso conto di aver assecondato contemporaneamente due miei desideri: da un lato quello di creare un brano didattico che arricchisse la biblioteca del giovane violinista, dall’altro quello di servire la causa del linguaggio tradizionale, convinto come sono che esso non abbia affatto esaurito la sua missione espressiva. Forse ne è uscita un’opera adatta a soddisfare entrambe le finalità. Conversando con colleghi violinisti è emersa l’esigenza a loro dire molto sentita di ampliare la letteratura didattica, ed in particolare di aspetto “concertante”, che sviluppi cioè e affini le capacità di relazione, di dialogo, di ricerca con il partner più usuale, il pianoforte. Un pianoforte non concepito quindi come puro sostegno da aggiungere a preparazione raggiunta, in occasione di un saggio o di un concerto, ma con il quale discutere scelte, valutare intenzioni, con cui insomma sperimentare una vera situazione di duo equilibrato e paritario. Ho quindi di proposito voluto attenermi alla semplicità nella parte violinistica, per non distrarre l’esecutore dalle preminenti preoccupazioni espressive. Per questo motivo ho anche prestato attenzione affinché tutta la sonatina sia eseguibile (tranne qualche nota del terzo tempo) in prima posizione, così da consentire agli allievi di inserirla più presto possibile nel loro repertorio. Preziosi mi sono stati i suggerimenti di Antonio Dellacà, da anni impegnato con amore nella didattica violinistica, che desidero in questa sede ringraziare. Non mi resta che sperare ora che la Sonatina sia accolta con favore, e allieti davvero chi suonerà e chi ascolterà secondo le intenzioni da me dichiarate nell’intitolarla Serena.
Con QR CODE con l’ esecuzione e la base.